Mascherine

Le mascherine FFP3 per polvere nel mondo edilizio

Mascherine FFP3

Mascherine FFP3: una storia più lunga della pandemia

Incredibile ma vero, le mascherine chirurgiche e le FFP3 esistevano ancor prima della diffusione della pandemia!

Chi più chi meno, ormai ciascuno di noi ha fatto propria una conoscenza non indifferente nel campo delle mascherine. Possiamo ormai riconoscerle e denominarle con facilità, persino quelle che un tempo erano utilizzate solo in particolari ambiti lavorativi.

E questa è una realtà che fatichiamo a realizzare: varie tipologie di mascherine erano già abitualmente utilizzati in diversi settori, in particolare quello edilizio, metalmeccanico e quello del falegnameristico.

 Ad ogni settore lavorativo, il proprio livello di protezione

Ci sono ambienti lavorativi le cui condizioni mettono in pericolo la salute degli operatori più di altri: sono quelli con alti tassi di polvere, vapori, sostanze tossiche e fumi di varia natura. In questo caso, le mascherine per la polvere possono salvaguardare dalla contaminazione le vie respiratorie di molti lavoratori.

Spesso le mascherine antipolvere usa e getta più adatte per una specifica mansione sono indicate direttamente dalla normativa dei lavoratori di quel settore. Altre volte, invece, è necessario capire individualmente quali sono le più adatte in base alle proprie esigenze.

Una mascherina, diversi settori di applicazione

I dispositivi di protezione più adatti per la falegnameria sono le mascherine FFP2, utili per filtrare sia particelle nocive solide che liquide ed efficaci al 94%. Adatte a bloccare le particelle fini tossiche e virali, queste mascherine sono ottimali anche per chi opera in reparti di lavorazione industriale quali la sabbiatura, la saldatura, il taglio del marmo e l’abrasione di vernici. Ma non solo: sono ottimali anche per chi effettua la pulizia di superfici metalliche e la pulizia di superfici che presentano particolari resine e funghi.

I dispositivi di protezione individuale per il cantiere edile sono invece le mascherine FFP3.  Esse forniscono un’ampia protezione contro le sostanze liquide e solide tossiche, radioattive, cancerogene. E, come sappiamo, proteggono anche dai virus e dai batteri filtrando il 98/99% delle particelle nocive. La FFP3 si differenzia dalle mascherine antipolvere usa e getta perché può essere riutilizzata più volte, è ergonomica e, grazie alla valvola, non permette la formazione di condensa e conseguenti irritazioni cutanee. Inoltre, tra tutte le mascherine, per l’amianto le FFP3 sono le più sicure e raccomandate.

Ma la scelta del dispositivo di protezione più adatto non si limita alla mascherina chirurgica, FFP2 o FFP3. La scelta si estende anche al filtro: in base al settore lavorativo di appartenenza, è possibile abbinare a qualsiasi mascherina da muratore, carrozziere o operatore industriale, appositi filtri per proteggersi da particolari sostanze volatili. Tali sostanze possono essere gas, vapori organici e vapori inorganici, vapori acidi e vapori ammonio-derivati.

L’importanza dell’utilizzo corretto

Indipendentemente dal settore lavorativo, uno dei principi fondamentali di validità delle mascherine risiede nel modo d’uso. È necessario, infatti, regolare correttamente i lacci e far aderire completamente il dispositivo di protezione al viso per bloccare e filtrare l’ingresso delle polveri nocive.

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