Mascherine

Quale Mascherina Usare a Seconda dei Casi?

Quale mascherina usare

Classificazione delle mascherine: quale mascherina usare in una determinata occasione?

Quale mascherina usare in una determinata occasione? Se un tempo caratterizzavano principalmente la quotidianità di alcune categorie di lavoratori, come i professionisti della medicina, dell’infermieristica o dell’edilizia, le mascherine sono diventate nel corso degli ultimi due anni un dispositivo imprescindibile nella vita di tutti i giorni di pressoché ogni persona nel mondo.

Sin dalla prima ondata pandemica legata al COVID-19, l’importanza di misure di prevenzione quali distanziamento sociale, riduzione dei contatti, igienizzazione delle mani e, appunto, l’impiego di mascherine a copertura di bocca e naso si è rivelata determinante nel contrastare il contagio e costruire insieme, passo dopo passo, un progressivo ritorno alla normalità.

Ma anche ora che questi dispositivi hanno raggiunto una diffusione capillare in ogni angolo del pianeta, siamo sicuri di conoscerli quanto dovremmo? Sappiamo davvero come si caratterizzino i diversi tipi di mascherina, e che tipo di mascherina usare a seconda della situazione e del contesto in cui ci troviamo ad essere?

Ecco in questo rapido articolo una pratica guida alla classificazione delle mascherine: buona lettura!

Quale mascherina usare? Vediamo quando servono le Mascherine Chirurgiche

Quando si parla di mascherine e di quali comprare, è utile iniziare l’analisi dalla tipologia certamente più diffusa: le mascherine chirurgiche. Questo genere di dispositivo è ormai capillarmente diffuso, ed è la dotazione precauzionale minima indicata dalle autorità e dagli organi competenti per recarsi in moltissimi luoghi di raggruppamento sociale, come ad esempio supermercati, farmacie, cinema, bar e ristoranti al chiuso quando non si è seduti a tavola.

Tra i diversi tipi di mascherina, quella chirurgica è caratterizzata da una funzione protettiva comunitaria: la riduzione del contagio ha modo di verificarsi solo quando tutte le persone la indossano e usano in maniera corretta. La capacità filtrante di questi dispositivi è sostanzialmente verso l’esterno: goccioline, secrezioni respiratorie e droplet potenzialmente infetti ecco che possono essere bloccati nel caso in cui la mascherina sia ben posizionata su naso e bocca.

La metodologia ideale per l’uso di una mascherina chirurgica prevede il lavaggio delle mani prima dell’applicazione, con gel a base alcolica o con acqua e sapone, la corretta collocazione, l’accortezza di non toccarla durante l’utilizzo e il regolare ricambio non appena risulti umida. Quando si sta pensando alle mascherine e a quali comprare è infatti importante ricordare che quelle chirurgiche sono usa e getta, e che ciascuna può essere indossata al massimo per una giornata.

Mascherine FFP2

Per un livello di protezione superiore sono consigliate le mascherine FFP2, soprattutto nel caso in cui ci si trovi in una situazione ad alto rischio di contagio, che può essere rappresentata ad esempio da spazi chiusi e affollati con poco ricambio d’aria.

Questo tipo di mascherina è costituito da una sovrapposizione di strati, in numero variabile da quattro a sei, che aderendo perfettamente al volto forniscono un elevato potere filtrante di oltre il 90% sia per chi le indossa che per chi si trova nelle immediate vicinanze.

In particolare, il primo strato è realizzato in Tessuto Non Tessuto di Polipropilene che blocca l’entrata di particelle di grandi dimensioni. Il secondo strato è costituito dal medesimo materiale ma disposto a formare un reticolo di fibre ad alta densità in modo da assorbire e catturare le particelle più piccole ed i microrganismi. Il terzo è uno strato filtrante elettrostatico che grazie alla sua compattezza trattiene le particelle più fini, e infine lo strato interno in TNT che assorbe l’umidità emessa durante la respirazione e permette una corretta adesione al volto, garantita anche dalla presenza del ferretto nasale che può essere regolato secondo le proprie esigenze.

Le mascherine FFP2 sono anch’esse monouso e dovrebbero essere cambiate dopo un massimo di 7-8 ore di utilizzo consecutivo.

Mascherine FFP3

In ambito ospedaliero e assistenziale, ossia in luoghi in cui il virus è sicuramente presente, la scelta migliore è l’utilizzo delle mascherine FFP3. Si tratta di dispositivi facciali costituiti da numerosi strati filtranti, come le precedenti mascherine FFP2, che riescono a bloccare il 98% delle particelle dannose diffuse nell’aria fino alle piccolissime dimensioni di 0,6 micron.

Le mascherine FFP3 sono caratterizzate da una forma a conchiglia che permette di aderire completamente al volto e coprire naso e bocca, inoltre l’elastico ad anello e il confortevole ponte nasale ne consentono una perfetta regolazione. Possono essere dotate anche di valvola per consentire una migliore respirazione quando la mascherina viene indossata per lungo tempo. La valvola permette all’aria calda emessa durante la respirazione di fuoriuscire dal dispositivo, riducendo così il tasso di umidità interno ed evitando anche il fastidioso appannamento degli occhiali. In questo modo, però, anche le possibili particelle virali possono fuoriuscire causando un possibile pericolo per le altre persone.

Come gli altri tipi di mascherina, anche le mascherine FFP3 sono monouso e generalmente durano per un ciclo di lavoro di 8-10 ore consecutive all’interno di un ambiente contaminato.

Ecco spiegata la differenza tra i vari tipi di mascherine! Scopri il vasto catalogo di Bproteq e scegli che tipo di mascherina usare, chirurgiche, FFP2 e FFP3, in base al contesto o alla situazione in cui ti trovi.

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